L’AI è il nuovo collega del controller: mito o realtà?

di Luca Vanzulli

“Ehi Marco, hai visto i nuovi report? Li ha generati l’AI in pochi minuti.”
“Davvero? E io che ci ho messo tre giorni… Questa AI ci ruberà il lavoro?”

Così inizia una giornata tipo nel reparto di Controllo di Gestione di molte aziende. Con l’arrivo di strumenti di Intelligenza Artificiale, il classico controller si trova di fronte a un dilemma: amica o nemica?
Dai budget agli scostamenti, dai report alle previsioni, oggi l’AI non è solo un supporto, ma un vero e proprio “collega virtuale” capace di analizzare tonnellate di dati in un lampo. Ma quanto è davvero utile? Facciamo chiarezza con un po’ di sano umorismo.

Il controller tradizionale vs. il collega AI
Immaginiamo una situazione tipo: Marco, controller esperto, e il suo “collega AI”, appena installato, che promette di rivoluzionare tutto.
Marco: “Allora, AI, dimmi: qual è il mio cash flow previsto per il prossimo trimestre?”
AI: “Basandomi sui dati storici, le variabili macroeconomiche e le tendenze di settore, ti consiglio di stare attento ai costi operativi. Ho rilevato un pattern di aumento del 12% negli ultimi periodi.”
Marco: “…Io avrei detto ‘dipende’. Tu sei troppo sicuro di te.”

Mentre Marco combatte con Excel e tabelle pivot, l’AI genera modelli predittivi avanzati in pochi clic. Ma attenzione: la macchina può analizzare i numeri, ma il business lo conosce ancora meglio Marco.

I superpoteri dell’AI in controllo di gestione
Ecco cosa può fare la nostra “collega virtuale”:

• Analisi predittiva in tempo reale: niente più attese su fogli Excel infiniti; l’AI individua trend e prevede scenari futuri con un alto grado di precisione.
• Automazione dei report: invece di passare ore a comporre report complessi, l’AI prepara automaticamente dashboard dettagliate e facili da leggere.
• Identificazione di anomalie: l’AI trova scostamenti che un occhio umano potrebbe non notare, segnalando aree critiche prima che diventino problemi.

Ma occhio alle aspettative: l’AI è brava a elaborare i dati, ma manca ancora quella creatività che solo un controller esperto può offrire.

Quando l’AI fa il passo più lungo della gamba: riflessioni

Sì, è vero, l’AI può ridurre il tempo speso in attività ripetitive, ma a volte può esagerare…
Esempio reale: l’AI suggerisce di ridurre drasticamente le spese per la formazione aziendale perché “non porta ricavi immediati”. Peccato che un controller esperto sappia bene che investire sulle persone significa risultati a lungo termine.
E quindi, attenzione! L’AI è un supporto, non un sostituto. Serve sempre l’intervento umano per validare decisioni strategiche.

Convivere con l’AI: consigli pratici
Come fare per sfruttare al massimo il potenziale dell’AI senza perdere il controllo?

1. Dividi i compiti: lascia all’AI l’analisi dati, ma tieni per te l’interpretazione strategica.

2. Sfrutta la velocità: usa l’AI per le attività time-consuming, così avrai più tempo per decisioni ad alto valore aggiunto.

3. Non fidarti ciecamente: controlla sempre i dati, perché l’AI lavora su numeri, ma non conosce le dinamiche aziendali interne.

Conclusione: AI e Controller, una squadra vincente
Insomma, l’AI non è qui per rubare il lavoro di Marco, ma per aiutarlo a lavorare meglio e più velocemente. La sfida sta nel trovare il giusto equilibrio tra automazione e intuizione umana.

E tu? Sei pronto ad accogliere la tua collega AI?

Value Advisory offre competenze specialistiche per aiutare le aziende a raggiungere i propri obiettivi di business creando valore e facilitandone la crescita sostenibile.
Scopri come operariamo e le modalità di ingaggio per i nostri servizi di consulenza manageriale.
Scarica gratuitamente i nostri materiali inforamtivi e scopri di più!