La chiave per far ripartire le PMI? L’introduzione di competenze manageriali
La trasformazione digitale sta generando cambiamenti epocali in ogni settore, relativamente a processi emodelli di business. Ma prima di tuffarsi sulle tecnologie disponibili sul mercato ogni azienda deve valorizzare la risorsa più preziosa: le persone. La formazione pertanto assurge a elemento decisivo per costruire un nucleo che sia in grado di gestire ogni aspetto-guida dell’azienda, creando così valore. In quest’ambito si evidenzia l’operato di Value4You, società di consulenza manageriale che attraverso 3 branche, Academy, Advisory e Club, crea su più fronti quel valore così nodale per le aziende, con un occhio di riguardo per le Pmi, tessuto portante del sistema imprenditoriale italiano, che versano oggi in difficoltà.
Scopriamo l’universo formativo di Value4You e quali le migliori strade possibili per le Pmi dalle parole di Fabio Scognamiglio, founder dell’azienda.
Le Pmi si stanno interrogando su come uscire dalla crisi: cosa cambiare nelle strategie, nei processi interni e nelle modalità di lavoro?
«Oggi tutte le aziende sono costrette a fare i conti con un percorso di cambiamento e adeguamento, se vogliono sopravvivere e rendersi sostenibili nel lungo periodo. Le grandi aziende hanno più strumenti per superare indenni la tempesta, le Pmi si trovano invece a navigare a vista, inconsapevoli di quanto durerà e se ne usciranno vive. Le organizzazioni vanno quindi ripensate, secondo le direttrici dell’innovazione e della flessibilità. In questo nuovo ambiente, le Pmi hanno già imparato ad agire come aggregatori di competenze, di professionalità o di parti di processo, che vengono acquisiti dall’esterno per essere più flessibili. La flessibilità deriva non solo dall’aspirazione a ridurre i costi, ma anche dalla possibilità di scegliere le competenze necessarie alla crescita, che possono mutare lungo il percorso di creazione del valore dell’azienda. Non c’è altro modo per competere con le grandi aziende, che internalizzano tutto il processo produttivo, spesso forti di migliaia di dipendenti».
Come influisce la pandemia sul percorso futuro delle Pmi?
«Le costringe a fare un altro salto: si è resa necessaria un’accelerazione del percorso di innovazione, che parte dall’evoluzione del modello organizzativo e lo permea di una caratterizzazione digitale mai sperimentata prima. Un esempio, la diffusione dello smart working, ha rivoluzionato la cultura del lavoro, per cui in poche settimane la normalità di presenza in ufficio è passata dalla regola “Lunedì-venerdì, 9-18” alla nuova regola cui si sono adeguate le aziende “Si va in ufficio su chiamata, se c’è una riunione o un motivo preciso”. Ma gli aspetti da considerare sono più di quelli che si possono immaginare a una prima valutazione, in questo caso vanno valutati i risparmi dei costi di affitto (se si riescono a rinegoziare), ma anche aspetti legali, di sicurezza informatica, di controllo del lavoro, di gestione delle interazioni tra i dipendenti e, non ultimo, degli aspetti psicologici».
Come reagirà il mercato, come è cambiato il comportamento dei clienti?
«Le aziende devono fare i conti oggi con una complessità al di sopra delle possibilità gestionali delle aziende piccole e medie: non si tratta più solo di intercettare i bisogni del mercato, e di valutare come differenziarsi rispetto ai competitor, ma anche di definire nuovi modelli di business, interpretare nuovi contesti di mercato, regolamentari (pensiamo alla chiusura dei ristoranti per legge…), capire quali sono gli strumenti finanziari e fiscali a supporto, gestire le attività, controllarle e valutarle con tutti i dipendenti a casa propria. Tutte situazioni nuove, in cui non c’è esperienza pregressa o esempi a cui ispirarsi».
Come possono pertanto sopravvivere le Pmi?
«C’è un solo modo, un modo “antico”: introdurre in azienda competenza ed esperienza. La scelta del team manageriale, di chi prende le decisioni non può essere basata solo su una questione di fiducia (il familiare), ma sulla capacità di gestire situazioni complesse. Figure manageriali esperte con una storia professionale in aziende più grandi e quindi più complesse possono apportare un grande valore alle Pmi in termini di metodologie, strumenti, tecniche e processi. Negli ultimi anni si è diffuso molto, anche in Italia, un modello di ingaggio di professionisti esperti in realtà piccole e medie: i nomi sono diversi, temporary, o fractional, o part-time management, ma la soluzione proposta è più o meno la stessa: il manager lavora per una Pmi come professionista esterno, non tutti i giorni della settimana (a seconda della complessità da gestire)».
Quali vantaggi genera questa soluzione?
«Consente alle Pmi, e anche alle startup, di avvalersi di professionisti esperti a cui non avrebbero mai avuto accesso in precedenza. Rivoluzionaria non solo per i costi, più accessibili dell’assunzione a tempo indeterminato, ma anche per la flessibilità: il professionista viene rinnovato sulla base di un incarico con durata e contenuti predefiniti. Peraltro in Italia l’universo di Pmi e startup è in grande
espansione, per una serie di motivi: innanzitutto perché esprimono un’attitudine imprenditoriale tipica degli italiani. Poi, da un lato, i giovani sono sempre più propensi a investire su una propria iniziativa anziché ricoprire un ruolo da dipendente, spesso sottopagato e a forte rischio di licenziamento, e dall’altro tante persone Over 50-55 vengono espulse dal processo produttivo senza alcuna possibilità di essere considerate per un reinserimento lavorativo. Non ultimo, le grandi organizzazioni e multinazionali che sempre più spesso, lasciano il nostro Paese, per motivi fiscali, organizzativi e politici».
Cosa può fare Value4You per le Pmi?
Value4you è un’organizzazione che opera con queste modalità, mettendo a disposizione di Pmi e startup profili professionali di grande competenza ed esperienza con soluzioni di grande flessibilità. È una boutique di fractional management nata in ambito Finance, i cui servizi più richiesti dalle Pmi sono:
1) Controllo di gestione: comprendere quali business producono ricchezza e quali la riducono
2) Pianificazione del business, a partire da quella finanziaria (gestione cassa) fino al budget (pianificazione obiettivi e attività), con i relativi strumenti di controllo dei risultati;
3) Redazione di business plan, soprattutto per la raccolta di risorse, in termini di capitale e di debito;
4) Ricerca di fonti pubbliche di finanziamento e preparazione per la partecipazione a bandi e strumenti fiscali;
5) Gestione del team, interno ed esterno e dei processi interni di amministrazione finanza e controllo;
6)Ricoprire il ruolo di consulente strategico per l’imprenditore/Ad nella definizione delle strategie future
Value4you può contare su manager esperti, nelle attività appena descritte si tratta di attività di un Cfo (direttore finanziario), ma Value4you è in grado di inserire nelle Pmi anche le competenze di un direttore legale, delle risorse umane, marketing, vendite, IT e digital, sempre di grande esperienza»
Qual è il valore aggiunto di Value4you?
«Poter abbinare la formazione ai percorsi consulenziali, a partire dai temi sulla finanza, quali l’analisi di bilancio, il Finance per non Finance, il controllo di gestione, la finanza straordinaria, il fintech, fino ad arrivare, anche sulla formazionea temi diversi, quali la vendita efficace, gli strumenti di networking, il codice della crisi, la normativa antiriciclaggio. La formazione è erogata in modalità online (masterclass, in diretta con il docente o pillole di micro-learning registrate di 2 ore). Il saper fare insieme consulenza (fractional management) e formazione rende il supporto di Value4you alle Pmi unico. Con queste due leve, utilizzate in parallelo, si accelera la crescita dell’azienda dal punto di vista delle competenze. Così si rende possibile una serie di attività poste a metà tra consulenza e formazione: coaching, training on the job, mentoring, affiancamento per lo sviluppo di persone ad alto potenziale. La combinazione di questi strumenti è vitale per la crescita delle aziende, soprattutto Pmi e startup, attivando un meccanismo virtuoso di crescita, oggi indispensabile per non essere spazzati via e per delineare e percorrere la strada del successo».
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